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Gli Anestesisti Rianimatori dell’AOU Meyer in Stato di Agitazione e pronti allo Sciopero

Inviata al Prefetto di Firenze la richiesta di procedura di raffreddamento e conciliazione

L’AAROI-EMAC dell’AOU Meyer di Firenze ha proclamato lo Stato di Agitazione degli Anestesisti Rianimatori ed è pronta ad uno sciopero aziendale qualora non ci siano risposte alle richieste inoltrate alla Direzione Generale e sintetizzate nella lettera inviata al Prefetto di Firenze per attivare la procedura di raffreddamento e conciliazione ai sensi dell’Accordo Nazionale 25 settembre 2001.

Diverse le questioni che hanno indotto l’Organizzazione Sindacale ad una simile decisione:

NESSUNA CONDIVISIONE del nuovo atto aziendale della AOU Meyer che prevede una riorganizzazione delle UO di Anestesia e Rianimazione decisa in maniera unilaterale senza coinvolgere né gli operatori né le rappresentanze sindacali. Tale riorganizzazione di fatto stravolge un modello di organizzazione che ha reso il Meyer il centro di eccellenza conosciuto da tutti;

NESSUNA RISPOSTA RISOLUTIVA alla cronica carenza di organico che affligge la disciplina di Anestesia e Rianimazione anche nella AOU Meyer. La risposta a questa grave criticità da parte delle varie Direzioni è stata sempre parziale e ha prediletto, da lungo tempo, l’utilizzo di contratti libero professionali, favorendo il precariato.

NESSUNA RISPOSTA alla richiesta della “guardia” notturna e festiva di Anestesia, separata da quella di Rianimazione, come previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, per garantire maggiore sicurezza delle cure, maggiore sicurezza per i lavoratori, maggiore sicurezza per i pazienti. Al contrario si insiste sul ricorso alla pronta disponibilità (modello che prevede, anche in caso di urgenza, l’intervento a chiamata del medico presso il suo domicilio piuttosto che una sua presenza fisica in ospedale);

NESSUNA RISPOSTA quando si è chiesto perché i fondi stipendiali dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer sono i più bassi della regione, laddove i dati nazionali mostrano che la media degli stipendi dei medici toscani è la più bassa d’Italia.

La pandemia ha drammaticamente messo in evidenza la fragilità di un Servizio Sanitario che negli ultimi decenni ha visto solo definanziamento e depotenziamento. L’ospedale Meyer come tanti altri, nonostante tutto, ha mantenuto nel tempo le proprie eccellenze che lo hanno reso una struttura di punta tra gli ospedali pediatrici nazionali.

Non è ora – sottolinea l’AAROI EMAC – di investire nuovamente nella risorsa forse più importante rappresentata dal personale?

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