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Riforma Pronto Soccorso Lombardia, Delibera regionale coraggiosa e opportuna

L’AAROI-EMAC Lombardia interviene nel dibattito sollevato dai Medici Internisti

«È vero, il Pronto Soccorso rappresenta la porta d’ingresso dell’Ospedale, il “primo baluardo di difesa” per i cittadini con problemi medico-chirurgici, gravato da un livello di complessità organizzativa-gestionale che spesso mette alla prova il personale medico ed infermieristico che vi lavora. Altrettanto vero che esiste il problema del boarding in PS. Proprio per questo alcune affermazioni della lettera rivolta all’assessore Bertolaso dai Medici Internisti e in ultimo dai Medici Pneumologi lasciano perplessi”, afferma Cristina Mascheroni, Presidente AAROI-EMAC Lombardia e Vice Presidente Nazionale AAROI-EMAC Area Nord.

«In primo luogo è necessario sottolineare che nella Deliberazione XII/787 “Piano di riordino delle strutture, attività e dei ruoli del personale medico nell’ambito della rete Emergenza-Urgenza ospedaliera” del 31/7/2023 il riferimento alla importanza di una relazione armonica e sinergica dei Medici di Emergenza-Urgenza con tutti i professionisti coinvolti ed in particolare con gli Anestesisti Rianimatori non può e non deve essere considerata come riduttiva nei confronti dei Medici Internisti, o di altri specialisti ma come una necessaria presa d’atto del lavoro quotidiano che vede Anestesisti Rianimatori e Medici d’Emergenza Urgenza fianco a fianco nel lavoro quotidiano in PS per i pazienti maggiormente critici.

Non si tratta quindi – sottolinea Mascheroni – di un rapporto privilegiato in termini teorici ma di un reale riconoscimento di quello che non può non essere definito un concreto lavoro di squadra tra professionisti che vedono nel PS il loro campo comune di azione per i casi più critici e impegnativi.

In merito al boarding in PS non appare possibile nessun tipo di soluzione concreta che non preveda il miglioramento della capacità di accoglienza da parte delle divisioni di area medica (non solo delle medicine) dei pazienti che hanno indicazioni certe al ricovero e che in nessun modo è possibile pensare debbano stazionare per ore, se non per giorni, in contesti che non sono stati studiati, strutturati né organizzati per far fronte a quelli che a tutti gli effetti sono divenuti dei veri e propri reparti fisicamente, costantemente sulle spalle degli operatori di PS.

Assurdo a nostro avviso sostenere che la pretesa di giuste risposte organizzative per far fronte, non ad esigenze del personale del PS, ma in primo luogo a diritti dei pazienti spesso fragili in condizione di disagio debba essere letta come conflittuale rispetto alla attività elettiva.

Assurdo contestare una più che evidente disparità di risorse tra divisioni specialistiche e i Pronto Soccorso dove i cittadini restano in barella.

Le “barellaie” è la realtà che la DG Welfare cerca di affrontare con questa Delibera. Questo i colleghi internisti vogliono contestare, visto anche che è stata completamente disattesa la Delibera Regionale del novembre 2022 in cui si chiedeva ai Reparti di degenza di creare “discharge room”, ossia aree dedicate ai pazienti in attesa di dimissioni? – chiede la Presidente AAROI-EMAC Lombardia.

O si vuole sottintendere che è giusto che questi pazienti restino lì perché secondari rispetto ai ricoveri elettivi programmati?

La contestazione del peggioramento della prognosi correlata al  boarding è poi assolutamente incommentabile, se non fosse per il fatto che non riconoscere il boarding come un male assoluto o scaricarlo sulle spalle del PS denota una distanza totale e siderale con la realtà e quotidianità dei nostri PS.

In merito poi ai reparti di Medicina di Emergenza-Urgenza e alle Semintensive ad essi collegate, non è noto a tutti che i pazienti ventilati in modo non invasivo sostano per ore se non per giorni nelle aree critiche dei PS in attesa di posti letto di area semintensiva insufficienti ad oggi?

Anche questo i nostri colleghi internisti vogliono negare o contestare?

In merito alle reti RRT (Rapid Response Team) è più che evidente l’enorme mole di letteratura a sostegno di modelli organizzativi che nel mondo anglosassone garantiscono la sicurezza dei pazienti ricoverati grazie alla progressività degli interventi ed all’utilizzo di score validati. Evitare i ritardi nel riconoscimento della instabilità clinica è e deve essere la cosa importante e ognuno deve fare ciò che sa fare meglio nel rispetto di tutti e nell’interesse unico ed esclusivo dei pazienti.

In merito alle risorse umane l’intento di questa coraggiosa DGR è evidente e condivisibile, rendere attrattivo e motivante il lavoro dei MEU per arrestare l’emorragia di professionisti.

Questa è l’unica strada, non basteranno incentivi economici, certamente necessari, se non si interviene su ruoli e funzioni di professionisti che hanno oggettivamente bisogno di un contesto operativo definito chiaro e armonico con le figure coinvolte nel percorso di assistenza al paziente. Crediamo che questa DGR vada in questo senso e questa sia probabilmente la strada giusta non solo per i MEU ma forse per tutti i professionisti ospedalieri compresi i colleghi non specialisti o specializzandi che possono, e a nostro giudizio devono, essere ingaggiati per la gestione dei codici minori in PS e i triagisti infermieri che già oggi hanno enormi responsabilità e che svolgono questo ruolo in modo egregio.

Infine, concordiamo – conclude la Presidente AAROI-EMAC Lombardia – che questo percorso realmente sostenibile, che ci vede in prima linea nella gestione delle attività ospedaliere insieme ai colleghi urgentisti ed internisti deve necessariamente essere affrontato in maniera sistemica mettendo prioritariamente il paziente al centro del processo di cura».

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