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AAROI-EMAC Friuli Venezia Giulia: le bugie hanno le gambe corte

Sfacciata ed arrogante prova muscolare nella giornata di domenica presso il nosocomio di Latisana dove, con tappeti rossi e la grancassa della solita stampa di regime, lo stato maggiore della Sanità Friulana ha sciorinato numeri e percentuali che a loro detta dimostrerebbero una gestione del Pronto Soccorso di Latisana di altissimi livelli ed addirittura ben migliore di quella degli anni passati quando, fior fior di storici primari, e grandi professionisti del settore hanno fatto di Latisana un modello e una scuola per la medicina di emergenza urgenza di tutta la regione! Oggi dimenticati e pesantemente offesi e denigrati di fronte ad una presunta superiorità ed efficienza offerta da libero professionisti senza titoli e spregiudicati enti privati.

Peccato che anche un alunno della terza elementare sa benissimo che confrontare numeri e percentuali di attività e performance di oggi con quelle degli ultimi due anni (gli anni della drammatica pandemia, del collasso dei nostri PS, delle file di ambulanze all’esterno, delle ore di attesa, delle mancanze di barelle e posti letto, dei bivacchi di pazienti per giorni e giorni nei corridoi della prima linea ospedaliera) rappresenta dal punto di vista scientifico, statistico ed epidemiologico, un incomprensibile errore se non, a pensar male, un doloso imbroglio. Peccato inoltre che i parametri tanto enfatizzati per difendere a spada tratta l’attività della nuova cooperativa esterna tengano conto di 8 mesi di attività mentre l’attuale appalto è iniziato appena a maggio quindi non si capisce bene se il pallottoliere aziendale abbia sbagliato nel dare i numeri o chi li ha citati abbia fatto un po’ di confusione oppure se nuovamente si vogliano utilizzare numeri a proprio piacimento, sport molto in voga in questa regione anche in un passato non lontanissimo. Fa sorridere poi che venga forzatamente sbandierato “un affiatamento ed una coesione del nuovo team di lavoro” laddove invece tutti i medici dipendenti sono negli ultimi mesi fuggiti verso altri lidi, dove ormai a parte la Responsabile, i medici siano tutti liberi battitori libero professionisti e gettonisti e dove peraltro le cronache locali a lungo han parlato di malcontento, difficoltà e minacce di dimissioni in massa della parte infermieristica. Tutto ovviamente insabbiato.

Gli indicatori di attività e di performance di un Pronto Soccorso sono materia seria e precisa e ci auguriamo che chi è realmente interessato a capire le criticità di Latisana li richieda completi e li discuta poi con professionisti esperti e non con yesman senza contatti con la realtà delle cose. Sindaco, amministratori locali e i consiglieri regionali non si lascino narcotizzare da fantasiosi numeri e miracolosi risultati ma chiedano report ufficiali e ascoltino professionisti, tecnici, società scientifiche del settore, sindacati ed ordini professionali da sempre disponibili ma MAI coinvolti.

ASUFC e la Regione ci dicano piuttosto quali azioni hanno messo in campo e quali tentativi concreti hanno fatto in questi anni per ridurre le esternalizzazioni, ci dicano chiaramente perché hanno volutamente confezionato e bandito appalti privati senza alcun chiaro passaggio su competenze professionali e curriculari per i professionisti ingaggiati oltre che su competenze linguistiche e di conoscenza del nostro SSR, ci dicano quali sono le retribuzioni che arrivano realmente ai professionisti e quelle che gonfiano invece i portafogli di società ed enti esterni e spieghino alla popolazione perché hanno imposto alle Aziende il blocco di assunzione di medici dipendenti pubblici da un parte mentre dall’altra abbiano aperto alla privatizzazione selvaggia di medici di cooperative camuffati nel capitolo di spesa “beni e servizi”. Persino l’Ordine dei Medici ha pesantemente suonato, inascoltato, un campanello d’allarme richiamando l’attenzione di questa amministrazione regionale sulla grave sperequazione tra medici italiani ed extracomunitari (senza obblighi e doveri ordinistici) e sull’impossibilità di poter garantire ai cittadini un esercizio professionale in condizioni di sicurezza non avendo alcun controllo su questi medici. Fatto gravissimo su cui la Regione tace.

Se questi medici sono così importanti per i nostri Pronto Soccorso, vengano immediatamente avviati e supportati dalla Regione stessa ai percorsi di legge previsti per la equiparazione dei titoli, vengano formalmente assunti dal Sistema Sanitario Regionale con contratti di assunzione ufficiale diretta, parificati a tutti gli altri medici dipendenti pubblici, sottraendoli così a selvagge gestioni privatistiche, a sfruttamenti e caporalati ed all’arricchimento di privati amici degli amici.

Le fanfare e le autocelebrazioni per questo tipo di politica sanitaria ormai estesa anche ad altri nosocomi non fanno altro che offendere e denigrare pesantemente tutti i colleghi dipendenti pubblici che ancora credono, resistono e lavorano indefessamente nel nostro sistema sanitario regionale.

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