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Stati Generali dei Sindacati Medici, Veterinari e Sanitari

Firenze 14/02/2015

STATI GENERALI DEI SINDACATI MEDICI, VETERINARI E SANITARI DELLA TOSCANA

Circa 200 tra medici, veterinari e dirigenti sanitari dipendenti del SSR insieme ai quadri dirigenti di tutte le sigle sindacali di categoria, si sono riuniti oggi a Firenze per discutere la proposta di riforma del Sistema Sanitario Regionale (SSR).

La proposta di legge regionale ha costituito un colpo di scena inatteso per il mondo della sanità della Toscana, considerata ai vertici nazionali in termini di esiti clinici, di efficienza e di equità di accesso.

Mentre la tempesta infuria sui Pronto Soccorso, per la sciagurata riduzione dei posti letto, ben al di sotto delle medie nazionali ed europee, e per il taglio condotto sottotraccia delle dotazioni organiche negli ultimi anni, tutti i professionisti del mondo sanitario si aspettavano un potenziamento della prima linea assistenziale ospedaliera e la piena applicazione della legge Balduzzi, approvata nel 2012, portando le cosiddette Aggregazioni Funzionali Territoriali dei medici di base a “lavorare sette giorni su sette con opportuna turnazione”.

Al contrario arriva l’annuncio di un commissariamento del sistema deciso dalla Giunta regionale addirittura alla vigilia dello scioglimento del Consiglio Regionale della Toscana. Una sorta di dichiarazione di impotenza nella capacità di governo del sistema, non giustificata dalle condizioni economiche e dai risultati ottenuti in sanità nella nostra regione, che la stessa Giunta non manca di rivendicare in ogni occasione mediatica e pubblica.

La riforma in realtà nasconde la volontà di procedere ad un taglio netto del personale dipendente del SSR. Le ultime notizie riportano la cifra di circa 1500 esuberi. I fascicoli personali dei professionisti in odore di quiescenza coatta sono stati già consegnati all’INPS da alcune direzioni generali e ciò contraddice le dichiarazioni di gradualità e buon senso nel percorso promesse da fonti regionali. Il tutto avviene senza concertazione, senza processi di riorganizzazione, senza verifica di quella invarianza dei servizi che le linee guida ministeriali prevedono per l’accesso ai criteri pensionistici pre Fornero.

Un’ulteriore depotenziamento di un sistema che già vede i cittadini toscani sopportare i ticket più alti d’Italia, porterà inevitabilmente ad una spostamento delle classi più abbienti verso la sanità privata, in particolare nel settore della specialistica e della diagnostica ambulatoriale.

Se il fine ultimo della riforma è quello di garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Pubblico, forse altri interventi più specifici, puntuali e condivisi sarebbero necessari, piuttosto che dissestare con una nuova governance, un buon servizio sanitario regionale.

Inoltre, una riforma sanitaria fatta senza il contributo della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria del SSR non potrà avere prospettive di riuscita.

Mai come oggi i professionisti della sanità toscana fanno quadrato intorno al proprio Sistema che grazie alla loro opera quotidiana ha raggiunto la qualità e l’efficienza riconosciuta a livello nazionale e internazionale, risultati che difenderemo con tutte le nostre forze, in tutti i modi democraticamente possibili fino anche alla proclamazione dello stato di agitazione, per garantire ai cittadini l’esigibilità di quel diritto alla salute tutelato dalla Costituzione.

ANAAO ASSOMED – AAROI EMAC – CIMO ASMD – CISL Medici – FASSID – FESMED – FVM – ANPO ASCOTI FIALS MEDICI –SINAFO – AUPI 

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