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Su La Repubblica Firenze la campagna ADV dell’AAROI-EMAC Toscana

Su La Repubblica Firenze del 29 Gennaio è stata pubblicata una pagina, a cura dell’AAROI-EMAC Toscana, per parlare dell’attività degli Anestesisti Rianimatori, delle difficoltà di questi anni di pandemia, delle criticità e dell’importanza del rapporto Medico-Paziente.

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LA TESTIMONIANZA DEL PRESIDENTE AAROI-EMAC TOSCANA
Il dottor Luigi De Simone, presidente regionale Aaroi Emac Toscana, sindacato che riunisce al proprio interno medici Anestesisti Rianimatori e dell’Emergenza Area Critica, fa appello alla necessità di recuperare questo rapporto, fondamentale per svolgere al meglio la professione.
Durante la prima ondata pandemica tutti coloro che lavoravano in prima linea – nei pronto soccorso e nelle terapie intensive – sono stati dipinti come eroi nell’affrontare una malattia quasi del tutto sconosciuta, con mezzi insufficienti e mettendo in pericolo le proprie stesse vite. Sono riusciti, infatti, a non perdere mai la lucidità non solo dopo ore e ore di straordinari, ma anche a fronte di una carenza di risorse legata a una cronica mancanza di investimenti nel settore sanitario.

Ora le ondate non si contano, la situazione è in fase di alti e bassi e ci sono i vaccini. Il peggio sembra essere passato, ma il medico non è più l’eroe di sempre, anche a fronte di una comunicazione eccessiva che lo investe, soprattutto quando il “casus belli” sono i vaccini. Qualsiasi trattamento terapeu-tico di massa (come lo è la vaccinazione contro il Coronavirus) avrà sicuramente una certa percentuale di effetti collaterali, anche gravi, con un numero di casi tanto maggiore quanto più alto è il nu- mero di persone a cui viene somministrata.

In questa fase storica, il medico si guadagna facilmente il ruolo di “antieroe”, perché è venuta a mancare la fiducia, elemento basilare per ogni buona prassi medica. Anzi, a volte, i medici si ritrovano addirittura sotto attacco perché chiedono a tutti i cittadini di utilizzare lo strumento vaccinale per cercare di contenere i danni dovuti al Covid, per ridurre il numero di malati che metto- no sotto pressione le strutture sanitarie.

Gli anestesisti-rianimatori e i medici di emergenza-urgenza, in particolare, so- no le categorie che maggiormente han- no subito e continuano a subire il peso della pressione pandemica.
Quella forza iniziale che ha permesso loro di impedire una disfatta sanitaria durante la prima ondata, ora viene meno, spiega il dottor De Simone, an- che perché, nonostante la pandemia, le risorse continuano a non essere sufficienti. Forse si potrà avere un cambio di rotta riponendo più fiducia nella sanità, iniziando finalmente a investire in maniera adeguata in risorse umane e tecnologiche e in tutti i comparti della sanità pubblica.

Sempre su La Repubblica Firenze, in diverse date di Febbraio, è stato pubblicato un Redazionale dedicato ai servizi offerti da AAROI-EMAC.

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