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COOPERATIVE. L’intervista del Presidente Nazionale a Doctornews

Nell’articolo di Doctornews le dichiarazioni del Presidente Nazionale AAROI-EMAC, Dr Alessandro Vergallo.

«La sospensiva adottata dal Tar Lombardia -afferma il Presidente Aaroi Emac Alessandro Vergallo- concede di fatto una proroga all’aggravamento della spesa pubblica regionale a favore delle cosiddette “cooperative”, le quali in realtà sono tutte vere e proprie Società di intermediazione di lavoro almeno sino ad un eventuale giudizio di merito favorevole alla DGR contestata, che auspichiamo sia emanato al più presto. Fino ad allora – oppure peggio nel caso di giudizio di merito sfavorevole – è evidente che la sospensiva blocca analoghe iniziative nelle altre Regioni. Tuttavia, essa non impedisce ad alcuna di esse, meglio ancora se con un coordinamento nazionale finora non avvenuto, di percorrere nel frattempo ogni altra strada possibile a favore del reclutamento diretto di medici, anche specializzandi, in luogo di quello intermediato, nelle more di assumerli come dipendenti nel pubblico impiego. Tali percorsi, che sarebbero agevolati se facilitati da idonee legiferazioni nazionali ad hoc, sono resi comunque ancora più urgenti dalla sospensiva, soprattutto poiché in certi contesti territoriali essa rischia di fornire un ulteriore alibi per continuare a far prosperare l’imprenditoria privata a spese dei conti pubblici».

le società esterne, oltre ad incassare dalle Asl i corrispettivi dei servizi offerti, chiedono ai medici di retrocedere circa il 10% dei compensi, e a volte più. Sull’ultimo punto, due settimane fa Aaroi Emac in Friuli-Venezia Giulia ha denunciato i “contratti capestro” ai medici argentini destinati ai Ps locali. La società che contratta i servizi di questi medici offrirebbe remunerazioni inferiori a quelle garantite dal Contratto dirigenza medica (che già fanno fuggire i medici dall’Italia). Fa poi scalpore una clausola secondo cui non si può cambiare lavoro prima di 3 anni pena sanzioni economiche. Quando il mercato disporrà di sufficiente materiale umano (quindi con minor potere contrattuale anche dei medici italiani), «inevitabilmente questa deriva finirà per divenire la regola», riflette nella nota l’Aaroi Emac nazionale. Che inoltre osserva: «Non ci risulta che alcun ospedale privato abbia mai dovuto far ricorso alle cooperative, riuscendo a gestire in proprio anche i liberi professionisti oltre che i dipendenti, e questo deve far riflettere sulla sua maggior efficienza amministrativa e gestionale rispetto agli ospedali pubblici».

A fine gennaio Aaroi-Emac invitò le regioni ad imitare la delibera XII/1514 della Regione Lombardia per superare le esternalizzazioni. Ma, Veneto a parte, non ci sono stati proseliti. Per l’Associazione guidata da Vergallo, «nel Sistema Pubblico devono lavorare Dipendenti Pubblici, assunti con concorso pubblico». Resta prioritario «rendere più attrattivo il pubblico impiego, affinché i medici scelgano di entrarvi o rientrarvi. In questo momento la strada intrapresa dalla Lombardia è l’unica per impedire che le tasse che finanziano il SSN pubblico arricchiscano chi ne fa un mercato senza alcun controllo svuotando le casse delle aziende e delle regioni, e in ultima analisi dello stato».

L’articolo integrale al link:https://bit.ly/43mw3PQ

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