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AAROI-EMAC Emilia-Romagna: bene stanziamento per i sanitari

Il riconoscimento economico deciso ieri dalla giunta regionale dell’Emilia-Romagna a favore di tutti i sanitari che operano in Regione è un segnale importante, frutto anche di una condivisione di intenti maturata nei giorni scorsi tra l’Assessore alle politiche per la salute, Raffaele Donini, la Direttrice Generale Licia Petropoulacos e i sindacati della dirigenza Medica e Sanitaria, tra cui AAROI-EMAC Emilia-Romagna.

«Non possiamo che essere contenti di questo stanziamento – afferma Matteo Nicolini, Presidente AAROI-EMAC Emilia-Romagna –. Ci auguriamo che trovi attuazione nel brevissimo periodo in tutte le Aziende Sanitarie regionali. È un sostegno concreto agli sforzi enormi dei tanti colleghi che lavorano “al fronte”, in particolare, nelle aree intensive, e che stanno tenendo in piedi un sistema fortemente minato dalla epidemia di COVID-19.
Abbiamo apprezzato, inoltre, le parole del Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che, nel corso della conferenza stampa, ha parlato di “un riconoscimento dovuto agli straordinari professionisti per un lavoro che non ha prezzo, un primo gesto a nome dell´intera comunità”. Ci auguriamo, quindi, che tale riconoscimento sia davvero il primo di una serie di gesti concreti a sostegno, anche nel post Emergenza, delle discipline che l’AAROI-EMAC rappresenta.

Un dovuto ringraziamento – prosegue Nicolini – va anche a tutti i cittadini e alle tante imprese che in ogni modo ci stanno sostenendo. Desideriamo infine esprimere la solidarietà dell’Associazione a tutti i colleghi Anestesisti Rianimatori e Medici dell’Emergenza e Area Critica della Regione nonchè a tutti i giovani Medici in formazione specialistica che hanno risposto alla “chiamata alle armi” accettando i contratti di lavoro proposti dalle Aziende. A loro, Medici specialisti e speciliazzandi, va un ringraziamento speciale perché stanno tenendo alta la bandiera a discapito della loro salute fisica e psichica, nonostante gli storici scarsi riconoscimenti economici e di carriera ed in presenza di limiti strutturali e organizzativi che troppi anni di definanziamento del Servizio Sanitario Nazionale hanno inevitabilmente portato.

Tutti loro – sottolinea il Presidente AAROI-EMAC Emilia-Romagna – stanno dando prova fino allo sfinimento di estrema professionalità e dedizione al proprio lavoro; un lavoro troppo spesso dato per scontato e sempre in ombra rispetto ad altre discipline.
Lavorare in terapia intensiva in questa drammatica fase storica richiede costanza fisica, mente lucida, capacità tecniche e grande preparazione, tutte qualità che vengono minate giorno dopo giorno dagli eventi drammatici che tutti noi conosciamo.
Dietro a tanta tecnologia (tipica delle aree intensive) e ai cosiddetti “letti intensivi” che abbiamo visto moltiplicarsi in queste 6 settimane (non per magia) ci sono inevitabilmente uomini e donne altamente qualificati, medici e infermieri pronti per le sfide più stressanti al confine tra la vita e la morte che, ora come mai, si sono visti catapultati in una realtà non facilmente immaginabile».

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