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Implementazione posti letto di TI, l’AAROI-EMAC su Il Sole 24 Ore

Nell’articolo de Il Sole 24 Ore le dichiarazioni del Presidente Nazionale AAROI-EMAC, Alessandro Vergallo, sull’implementazione dei posti letto in Terapia Intensiva per l’emergenza COVID.

“…a fine aprile scorso dopo quasi 12 mesi, secondo i dati del ministero della Salute riportati recentemente dalla Corte dei conti dei 3.591 letti in terapia intensiva ne erano stati realizzati solo 922 (il 25,7%) e dei 4238 nelle semi-intensive solo 1081 (il 25,5%), anche qui con diverse Regioni con zero nuovi letti attivati (Basilicata, Molise, Friuli, Liguria, Trento e Valle d’Aosta).

«Sono numeri realistici – conferma Alessandro Vergallo presidente dell’associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi-Emac) – perché i letti in più che abbiamo oggi per il Covid che decidono anche il colore delle Regioni sono letti precari o sottratti ad altri reparti oppure virtuali, nel senso che si attivano se necessario».

Gli anestesisti rianimatori che sono i medici impegnati nelle corsie del Covid (oltre che nelle sale operatorie) su questo piano invocano insieme alla loro società scientifica (Siaarti) la necessità di una «regia tecnico-scientifica» a cui vogliono partecipare. «A esempio se si vogliono utilizzare i ventilatori acquistati durante l’emergenza spesso dalla Cina e ora in parte in giacenza va segnalato che almeno il 50% non hanno dal punto di vista tecnologico gli standard qualitativi a cui siamo abituati», continua Vergallo.

Che segnala un altro grande caveat: «Quando saranno attivati tutti questi letti in più rischiamo di non avere i medici e gli infermieri sufficienti per farli funzionare. Oggi abbiamo 14mila specialisti negli ospedali pubblici, di cui 5mila nelle rianimazioni che già lavorano sottorganico. In base ai nuovi ingressi nelle scuole di specializzazione rischiamo di avere gli specialisti sufficienti non prima del 2031».

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