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Pensione a 72 anni e Scudo penale: le dichiarazioni del Presidente Nazionale al Fatto Quotidiano

Nell’articolo de Il Fatto Quotidiano le dichiarazioni del Presidente Nazionale AAROI-EMAC, Dr Alessandro Vergallo sull’aumento della età pensionabile per i Medici e sulla proroga dello scudo penale.

𝐏𝐄𝐍𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐀 𝟕𝟐 𝐀𝐍𝐍𝐈
“L’aumento dell’età pensionabile non ci fa né caldo né freddo. Coinvolgerà poche centinaia di lavoratori. Non risolverà il problema della carenza di personale e non arginerà il costoso fenomeno dei gettonisti”. L’emendamento della maggioranza – che avrà validità fino al 31 dicembre 2025 – prevede che, su base volontaria, i medici possano rimanere in corsia fino al compimento dei 72 anni di età. Due anni in più di quanto previsto al momento. Inoltre, permette a chi è andato in pensione dallo scorso settembre di essere reintegrato in servizio. La specifica importante, però, è che non potrà mantenere o assumere incarichi dirigenziali apicali. Per intendersi, i primari che decidono di continuare a lavorare non potranno mantenere la loro carica. Un modo per non bloccare la progressione delle carriere altrui. “Almeno è stata inserita questa clausola. È stato sventato un rischio enorme – commenta Vergallo -. Resta il fatto, però, che in pochi aderiranno a questa misura. Non molti avranno la volontà di rimanere a lavorare altri due anni”.Per Vergallo sono altri i metodi per contrastare la carenza di personale: “La contrattualizzazione automatica degli ultimi due anni dei medici in formazione specialistica è al primo posto. Ci lamentiamo di avere la popolazione medica più anziana d’Europa e poi teniamo bloccati i giovani professionisti nelle scuole di specializzazione. I pochi che vengono contrattualizzati grazie al Decreto Calabria devono prima sottostare ai continui paletti e agli ostacoli messi dalle Università. E mentre si tiene fermi i giovani, si continua ad alzare l’età pensionabile”.

𝐏𝐑𝐎𝐋𝐔𝐍𝐆𝐀𝐌𝐄𝐍𝐓𝐎 𝐒𝐂𝐔𝐃𝐎 𝐏𝐄𝐍𝐀𝐋𝐄
“Si tiene conto – si legge nel testo dell’emendamento – delle condizioni di lavoro dell’esercente la professione sanitaria, dell’entità delle risorse umane, materiali e finanziarie concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare, del contesto organizzativo in cui i fatti sono commessi nonché del minor grado di esperienza e conoscenze tecniche possedute dal personale non specializzato”. Con questo passaggio la maggioranza punta a far sì che chi giudica tenga conto delle difficoltà nelle quali operano i medici negli ospedali. “Ma quale magistrato terrà conto delle carenze di personale come giustificative di un’ipotesi di errore?”, si chiede Vergallo. “Senza contare che le condizioni di difficoltà in cui lavoriamo sono state causate da anni di definanziamento del Ssn – prosegue -. Un trend che questo governo non ha certo invertito con la finanziaria di quest’anno. Se come Paese non sono disposto a spendere un adeguato quantitativo di risorse per il Ssn, non posso poi pretendere che il Sistema ottenga risultati adeguati nelle cure e nella prevenzione”. Per Vergallo la proroga è solo un “pannicello caldo” che non serve a niente, forse solo a “intenti elettorali”. “Tutto l’ordinamento andrebbe riformato. Da quando è stato introdotto per il Covid, lo scudo non ha portato ad alcuna diminuzione dei procedimenti penali – conclude il presidente nazionale Aaroi-Emac -. Non si capisce perché questa proroga debba portare dei risultati diversi rispetto a quelli che abbiamo osservato negli ultimi anni”.

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